MEGLIOPRIMAEFFETTIVAMENTENONSISAMAI
versione 2014
2014
REGIA
Gilles Cheney
DRAMMATURGIA
Gilles Cheney
AIUTO REGIA
Paolo Gianotti
SCENOGRAFIA
Elvis Pernet
COSTUMI
Elvis Pernet
LUCI
Rocco Andreacchio
ATTORI
Tiziana Valore, Loredana Iannizzi, Alexine Dayné, Silvio Pepino, Eleonora Bonadé, Andrea Cordelli, Chiara Armand, Elvis Pernet, Vanessa D'Agostino, Paolo Gianotti, Silvana Cheney, Paola Voulaz
DURATA
50'
PRIMA
2014 - Teatro Giacosa (AO)
REPLICHE
Torino, Castello Saint-Christophe (AO), Roisan (AO)
TRAMA Guido, Carla e Marta sono come noi: persone inconsapevoli delle proprie nevrosi, ma che criticano quelle degli altri. Messi a confronto la realtà è inevitabile.
NOTE DI REGIA Meglio prima effettivamente non si sa mai emerge nella sua elaborazione teatrale al limite di varie sfumature: ironiche, drammatiche, assurde; elementi diversi e concepiti in fusioni di generi teatrali altrettanto distanti, ma non inconciliabili. Un progetto teatrale che nel suo complesso sviluppa contrasti visivi, recitativi, scenografici, con un'attenzione all'essenziale, al metaforico e soprattutto alla realtà umana e alla contemporaneità.
2019
REGIA
Gilles Cheney
DRAMMATURGIA
Gilles Cheney
SCENOGRAFIA
Elvis Pernet
COSTUMI
Elvis Pernet
LUCI
Rocco Andreacchio
ATTORI
Tiziana Valore, Loredana Iannizzi, Alexine Dayné, Silvio Pepino, Chiara Armand,Vanessa D'Agostino, Stephania Giacobone, Tamara Malgaroli, Dabide Gal
DURATA
80' (performance libera + spettacolo)
PRIMA
2019 - Pont d'Ael (AO)
TRAMA Aël è capricciosa e si diverte a giocare con il suo Cubo Grande. Al suo interno inserisce giocattoli umani che raccoglie nela sua stanza. Come Guido, Carla e Marta, persone imbevute delle proprie nevrosi, che si criticano a vicenda, sperando prima o poi di raggiungere la libertà…che forse non sanno di poter avere.
NOTE DI REGIA M.E.N. (revised) è una rivisitazione dello spettacolo originale del quale mantiene il suo taglio ironico, tragicomico e i suoi inserti assurdi e surreali. Il contesto storico del villaggio di Pont d’Aël, in cui il
rinnovato progetto è stato concepito, ha trasformato l’alienazione della sua struttura portante (il Cubo Grande dove si svolge parte della narrazione) in qualcosa di nuovo: un gioco a grandezza naturale, dove i personaggi sono come bambole gestite da una domatrice/bambina capricciosa e insolente; giocattoli che bivaccano negli spazi antropici del paese in attesa di essere catturati e adattati secondo il volere del “burattinaio”. Il progetto, nello stile Qu.bi, ha come sempre un’attenzione alla contemporaneità e unisce due elementi della sua ricerca: la performance artistica e lo spettacolo tout court. Il villaggio è stato scelto dalla compagnia per far risaltare la sua realtà fuori dal tempo dove gli elementi scenografici e i personaggi, apparentemente dissonanti ne sono invece parte integrante, creando un emozionante dialogo.